Il 14 luglio 2023 è stato un giorno di grande importanza per il mondo della scuola italiana perché è stato annunciato il tanto atteso rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il Comparto Istruzione, Università e Ricerca 2019/21. Una questione aperta da tempo, che coinvolge personale docente e Amministrativo, Tecnico e Ausiliario (ATA) in una serie di novità non solo salariali ma che riguardano anche il riconoscimento della funzione professionale e del ruolo.
In particolare, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha chiarito l’importanza del riconoscimento, per la prima volta messo nero su bianco, delle funzioni del docente tutor e del docente orientatore: l’obiettivo è enfatizzare il principio della personalizzazione dell’istruzione e l’attenzione centrata sugli studenti.
E parlando invece di numeri?
Anche quelli sono importanti! Infatti, l’accordo politico sottoscritto tra il Ministro e i Sindacati lo scorso 22 novembre, oltre a rendere subito erogabili gli aumenti, ha messo risorse finanziarie aggiuntive a disposizione della contrattazione collettiva tra ARAN e Organizzazioni sindacali, per il rinnovo del CCNL del comparto Istruzione, pari a 300 milioni di euro. Ciò ha contribuito a determinare un aumento medio per il personale docente pari a 124 euro al mese.
Con ulteriori provvedimenti è stata riconosciuta al personale precario docente e ATA una maggiore tutela, consentendo la fruizione di tre giorni remunerati di permesso per motivi personali o familiari.
Si sono inoltre concretizzati gli impegni dell’accordo politico di novembre, riconoscendo un ulteriore incremento stabile della Retribuzione Professionale Docenti (RPD) che porta a un valore rideterminato complessivo che va da 194,80 euro a 304,30 euro al mese e un ulteriore incremento del Compenso Individuale Accessorio (CIA) che porta a un valore rideterminato complessivo che va da 79,40 euro a 87,50 euro.
A ciò si aggiunge anche un incremento del 10% delle retribuzioni delle ore aggiuntive per i docenti finanziato con il fondo FMOF.
Ma cosa significa questo per i docenti e i dipendenti del Ministero dell’Istruzione?
Inutile dirlo: uno stipendio più alto significa più tranquillità…. o più opportunità, dipende dai punti di vista!
Già, perché più è interessante lo stipendio più diventano interessanti forme di finanziamento agevolato come la cessione del quinto per il personale scolastico: grazie alla garanzia offerta dal datore di lavoro (in questo caso il Ministero), questa categoria di lavoratori ha a disposizione una modalità di finanziamento personale molto sicura, flessibile e veloce da ottenere. Le rate mensili del prestito vengono calcolate in base al 20% dello stipendio, offrendo così un’alternativa conveniente e sicura rispetto ad altre forme di prestito.
Tassi di interesse competitivi, rate fisse e prevedibili trattenute automaticamente dallo stipendio, facilità di accesso per i dipendenti statali e nessuna necessità di fornire garanzie personali: e sono solo alcuni dei vantaggi offerti dalla modalità di prestito con cessione del quinto!
Desideri ricevere ulteriori informazioni?
Contatta i consulenti di Gruppo Santamaria S.p.A. o prova oggi stesso a simulare la rata in base al tuo attuale stipendio!